segunda-feira, 11 de agosto de 2014

Lavorare e combattere. Per la patria, per la vittoria

Manifesti della Repubblica Sociale Italiana
 (1943-1945)
(Illustrazione di Coscia, 1944)
Manifesto della Repubblica Sociale Italiana Lavorare e combattere per la patria, per la vittoria.
 Un militare armato ed un civile si stringono la mano dinanzi ad un'incudine e martello. (Illustrazione di Coscia, 1944)
Lavorare e combattere. Per la patria, per la vittoria
La Repubblica sociale italiana pose l’accento sui contenuti sociali del “nuovo” fascismo, in contrapposizione al “tradimento” compiuto dal Re (che ne aveva abbandonato la causa avallando prima le decisioni del Gran consiglio fascista del 25 luglio ‘43, consentendo poi all’armistizio dell’8 settembre 1943 e infine rifugiandosi nel sud Italia già liberato dagli anglo-americani).
A ciò si aggiunse il voltafaccia dei grandi gruppi industriali, anche loro progressivamente distaccatisi dal regime, fino a provocarne la caduta.
In questo manifesto viene esaltata l’importanza del lavoro, come “cemento” fondamentale per la nazione e per la vittoria militare; l’unione degli sforzi dell’operaio e del soldato mette in primo piano la necessità di produrre armi e munizioni per continuare a combattere. L’immagine costituisce uno specchio fedele della realtà di quel periodo: la riconversione industriale a scopi militari rappresentò infatti una costante di tutti gli apparati produttivi europei.

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